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FAQ

Gentile paziente, Se la pressione è ben controllata, e per questo intendo valori a casa inferiori a 130/85, e Lei si recherà ad altitudini moderate, cioè inferiori ai 2500 metri, è poco probabile che la sua pressione peggiori. Come suggerimento eviti di consumare alimenti salati e misuri la pressione già dalle prime ore di permanenza in quota. Se avesse invece in programma di recarsi ad altitudini superiori e per tempi prolungati, è bene sottoporsi a una nuova visita cardiologica poiché vi sono farmaci specifici che tutelano meglio in tali condizioni, rispetto a quello da lei attualmente assunto, soprattutto se è prevista da parte sua l’esecuzione di sforzi fisici. Riferimento: Clinical Recommendations for High Altitude exposure of individuals with preexisting cardiovascular conditions. European Heart Journal (2018) 39, 1546–1554

Gentile paziente, da quello che riferisce sembrerebbe in prima analisi che lei abbia sicuramente adottato uno stile alimentare corretto. I valori di colesterolo sono sicuramente elevati e l’obiettivo ancora lontano (Colesterolo tot < 190; Col LDL < 116). Aumenti l’attività fisica, se non già fatto, si rivolga al medico curante per effettuare esami per chiarire se sia affetta da ipercolesterolemia familiare, ricontrolli la dieta con uno specialista di settore e se tutto è stato fatto a dovere, molto probabilmente è giunto il momento di farsi aiutare da un farmaco specifico. Riferimento: 2019 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidemias: lipid modification to reduce cardiovascular risk. European Heart Journal (2019) 00, 1-78

il gonfiore alle gambe può avere, nel caso suo, molteplici ragioni. Può essere favorita dai farmaci, che determinano una vasodilatazione periferica, dalla ridotta funzione dei renali e, se è il suo caso, dallo scarso movimento fisico. In alcune situazioni un diuretico potrebbe risolvere parte del problema, ma è sempre bene sottoporsi celermente ad una visita cardiologica approfondita poiché il gonfiore, soprattutto dell’entità che riferisce Lei, può essere la spia di altri problemi cardiaci che meritano un intervento specifico.

Gentile Sig.ra, L’intervento di ablazione di regola viene effettuato dopo uno studio elettrofisiologico di mappatura del cuore, è solo se mostra un’anomalia permette a chi sta svolgendo l’esame di eseguire l’ablazione correttamente, altrimenti questa non può avere luogo. Ci sono alcuni casi in cui l’ablazione non riesce ad avere pieno successo, con un rischio di recidiva dopo il primo anno, per cui è a volte necessario ripeterla. Di norma gli esiti di una ablazione sul cuore di un paziente sono limitati e nel lungo periodo non determinano gravi disturbi quindi non deve preoccuparsi. Le consiglio un Holter ECG nelle 24 h per valutare meglio la sua frequenza a riposo e poter valutare eventuali opzioni terapeutiche.

La fibrillazione atriale non è una condizione pericolosa se trattata correttamente ma può essere veramente fastidiosa e causare una ridotta qualità di vita se affligge i pazienti con ripetuti attacchi di aritmia ad elevata frequenza. Nel suo caso è probabilmente necessaria una terapia che miri a aumentare il controllo dell’aritmia ed evitare le recidive poiché si può avere una buona qualità di vita anche in presenza di una fibrillazione atriale persistente o permanente. Bisogna però istituire una valida terapia anticoagulante indicata nella sua fascia di età, migliorare la terapia di controllo della frequenza con betabloccante o ancora meglio con un antiaritmico se si vuole impedire la recidiva. Si ricordi che l’ablazione è sempre una valida alternativa soprattutto nelle recidive. Se vuole mi può inviare i farmaci che sta facendo per un parere più approfondito e mi dica quale è il suo reale problema frequenza troppo alta? Affanno? O altri sintomi. Se è solo una preoccupazione o ansia generica correlata alla malattia la posso tranquillizzare, assuma i farmaci regolarmente e segua i controlli cardiologici programmati e soprattutto la terapia e vedrà che tutto procederà per il meglio.

Buongiorno, Nel periodo dell’allattamento al seno i farmaci per il colesterolo sono controindicati. Se i livelli di colesterolemia di sua moglie non sono altissimi allora può fare a meno del farmaco per il periodo in cui allatta, altrimenti se il rischio cardiovascolare complessivo è inaccettabile, bisogna pensare, per la sicurezza di sua moglie, a farle interrompere l’allattamento passando a quello artificiale e riassumendo le statine. Anche i prodotti naturali a base di riso rosso fermentato sono assolutamente controindicati poiché hanno la stessa composizione chimica del totalip. Ricordi però che generalmente l’allattamento al seno tende a migliorare sia i livelli di glicemia sia di colesterolo.

Buonasera Sig.ra, Si tranquillizzi la sua giovane età e l’assenza di malattie strutturali cardiache la mettono al riparo da ictus e ischemie anche in corso di fibrillazione atriale. È molto probabile che l’eccesso di liquirizia le abbia causato l’aritmia. La liquirizia infatti aumenta la pressione sanguigna e altera il potassio. Non ne faccia più abuso e ricorra ad altri metodi per alzare la pressione arteriosa, aumentando l’introito di liquidi e il sale nella dieta

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